Quando ho letto l’articolo sulla “perdita dati negli #SSD non alimentati” mi si è gelato il bus di sistema. In pratica: gli SSD sono fulmini quando lavorano, ma se li lasci troppo tempo spenti e dimenticati in un cassetto, col passare del tempo e della temperatura possono iniziare a perdere colpi e… bit. Non proprio l’ideale per i backup “da tenere lì e sperare che vada tutto bene”.
#Snowfan.it è la mia piccola astronave nel #fediverso e non ho nessuna intenzione di vederla esplodere perché un SSD “a riposo” decide di fare harakiri silenzioso.
Da qui la scelta: affiancare un onesto vecchio HDD da 4 TB come QUARTA linea di difesa.
Oggi la situazione è questa:
– un backup quotidiano sul server stesso
– un backup quotidiano su un mio SSD locale
– un backup settimanale su Proton Drive nel cloud
– e ora un backup settimanale su #HDD esterno, che collego solo quando serve e poi metto al sicuro in un luogo fisicamente separato.
Sì, lo so: è ridondante, paranoico, sopra le righe. Ma l’alternativa è affidare anni di Fediverso, amicizie e storia digitale all’umore di qualche chip di memoria che, da spento, potrebbe iniziare a dimenticare tutto.
Preferisco passare per “quello esagerato coi backup” piuttosto che per “quello che ha perso snowfan.it per risparmiare un disco”. Prevenire è meglio che curare… e molto meglio che piangere davanti a un prompt che dice: “drive not found” 😎🧊🛡️
https://www.ilsoftware.it/focus/perdita-dati-ssd-non-alimentati/