➡️
Non c’erano scelte, non c’erano diritti: c’era solo il dovere, l’obbligo, la rinuncia. A 10 anni erano già piccole madri surrogate.
Le donne non erano persone con aspirazioni e desideri, ma serve, serve del desiderio sessuale del marito, delle aspettative di cura delle famiglie.
L’Italia dei tanti figli era un paese costruito sulla fatica e sul sacrificio non riconosciuto di donne e bambine, sul loro lavoro gratuito, sulla loro salute e sul loro tempo rubato. E nessuno ha mai detto loro “grazie”.
Nessun libro di storia riporta tutto questo eppure è la realtà vissuta dalle nostre nonne, condannate al semi analfabetismo e alla dipendenza dai mariti, ai danni fisici delle ripetute gravidanze e aborti.
➡️
➡️
Non dimenticherò mai quel medico gastroenterologo che mi disse che tutte le sue pazienti di una certa generazione avevano gravi danni dovuti a parti numerosi e ravvicinati, spesso senza riabilitazione né assistenza ostetrica moderna, episiotomie mal gestite, lacerazioni, danni al nervo pudendo e nessuna cultura della cura post-parto. Tutti danni irreversibili. Donne che non riuscivano più a defecare (scusate la crudezza).
Ora che non si fanno più figli, tutti si strappano i capelli. Ma nessuno ha il coraggio di dire che quella iper-natalità era il prodotto di un sistema patriarcale che ha negato l'infanzia alle bambine e una volta diventate donne ha negato loro la libertà e la salute, e autonomia .