Comunque, togliendo i dischi artificiali (o strutturalmente mediocri, se preferiamo chiamarli così), siamo a 7.000 dischi pubblicati ogni settimana. 364.000 dischi all'anno. Su Qobuz.
@kappazeta, così siamo messi.
Comunque, togliendo i dischi artificiali (o strutturalmente mediocri, se preferiamo chiamarli così), siamo a 7.000 dischi pubblicati ogni settimana. 364.000 dischi all'anno. Su Qobuz.
@kappazeta, così siamo messi.
Comunque, togliendo i dischi artificiali (o strutturalmente mediocri, se preferiamo chiamarli così), siamo a 7.000 dischi pubblicati ogni settimana. 364.000 dischi all'anno. Su Qobuz.
@kappazeta, così siamo messi.
ma cos'ha di diverso qobuz da sputifai?
comunque ho visto che ci sono due cd miei lì dentro, naturalmente io, anche se qualcuno ascoltasse, in entrambi i casi non vedo una lira
Non ne ho idea, non sono iscritto a nessuno dei due. L'unica differenza che conosco è quella mostrata in codesto grafico.
Non vedi una lira perché non hai un contratto con chi ha pubblicato i CD?
in realtà sono due casi diversi, limitatamente a quelli che ho trovato su qobuz: in un caso no, in effetti non c'è un contratto ma va detto che si tratta di una piccola etichetta francese autogestita dai musicisti e in parte sostenuta da varie amministrazioni locali oltre che, credo da qualche società di diritti, loro non ci hanno mai chiesto un soldo per pubblicare e ci hanno dato invece 50 copie, già questo è raro nell'ambiente, in Italia una cosa così non la fa nessuno, oltre a spendere per registrare devi anche pagare per pubblicare.
nell'altro caso si tratta di un cd di vent'anni fa che a un certo punto ho messo io in distribuzione digitale tramite cdbaby, dove però non ho visto alcuna vendita tramite qobuz, il grosso è su yt o eppolmusic.
in entrambi i casi né io né l'etichetta francese ci facciamo i soldi per comprarci un pacchetto di sigarette, ogni ascolto in streaming vale al massimo qualche centesimo di dollaro...
@leodurruti
non ho parole, è al di là della mia capacità di comprensione. fa quasi voglia di smettere di ascoltare e rimanere in silenzio.