@gubi L'immagine contiene un blocco di testo scritto in corsivo. Il testo riporta un estratto di una sentenza che riguarda Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi, e accusa un coinvolgimento in attività criminali legate a Cosa Nostra.
Il testo recita: "Essendo stato riconosciuto come mediatore tra Cosa Nostra e l'allora imprenditore Berlusconi, nel 2014 Marcello Dell'Utri è stato condannato per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. La sentenza definitiva che gli ha impartito sette anni di carcere afferma che «grazie all’opera di intermediazione svolta da Dell’Utri veniva raggiunto un accordo che prevedeva la corresponsione da parte di Silvio Berlusconi di rilevanti somme di denaro in cambio della protezione da lui accordata da Cosa Nostra palermitana. Tale accordo era fonte di reciproco vantaggio per le parti che a esso avevano aderito grazie all’impegno profuso da Dell’Utri; per Silvio Berlusconi consisteva nella protezione complessiva sia sul suo personale che sul suo economico; per la consorteria mafiosa traduceva nel conseguimento di rilevanti profitti di natura patrimoniale. Tale patto non era stato preceduto da azioni intimidatorie in danno di Silvio Berlusconi e costituiva piuttosto l’espressione di una certa espressa propensione a monetizzare per quanto possibile il rischio cui era esposto». Secondo i magistrati, tale patto sarebbe stato stipulato nel 1974, in occasione di un incontro tenutosi a Milano tra Silvio Berlusconi, il suo braccio destro Marcello Dell’Utri, l’allora capo della mafia palermitana Stefano Bontate e il mafioso Francesco De Carlo. Esso sarebbe rimasto effettivo fino all’anno 1992."
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L'immagine mostra una scansione di un documento di testo, presumibilmente parte di un documento legale. Il testo è in italiano e disposto in paragrafi. In alto a destra c'è il numero "46".
Il testo leggibile recita:
"Grazie all'opera di intermediazione svolta da Dell'Utri, veniva raggiunto un accordo che prevedeva la corresponsione, da parte di Silvio Berlusconi, di rilevanti somme di denaro in cambio della protezione accordata da parte di “cosa nostra” palermitana. Tale accordo era fonte di reciproco vantaggio per le parti che ad esso avevano aderito grazie all'impegno profuso da Dell'Utri. Tale patto - osserva la sentenza rescindente - non era stato preceduto da azioni intimidatorie di “cosa nostra” palermitana e costituiva piuttosto l'espressione di una certa, espressa propensione… a monetizzare, per quanto esposto (cfr. f. 113 della sentenza della Quinta Sezione Penale della Corte di Cassazione)."
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Ecco una descrizione del testo alternativo per l'immagine fornita:
L'immagine è uno screenshot di un post su una piattaforma social media, probabilmente Instagram. Il post ha come mittente “radio_radicale” e una data di pubblicazione di 5 giorni fa.
Nella parte superiore, c'è un'immagine ritratto di un uomo con capelli corti scuri e barba incolta. Sotto l'immagine, c'è il testo "Lanfranco Palazzo Intervista".
Segue una citazione contenuta in un rettangolo nero con testo bianco che recita: “La Cassazione ha stabilito che non ci fu nessun legame tra Berlusconi, Dell'Utri e Cosa Nostra. Il verdetto arriva troppo tardi per Berlusconi che non ha avuto la soddisfazione di leggerlo e non potrà cancellare il linciaggio mediatico e politico subito negli anni. I berlusconiani saranno ancora più motivati di votare ‘Sì’ al referendum sulla giustizia. Questo non deve diventare uno scontro politico. È una riforma tecnica che riguarda l'efficienza e la credibilità della giustizia.”
Nella parte inferiore dell'immagine, c'è un'altra immagine ritratto di un uomo e sotto il testo: "Pietro Senaldi condirettore di Libero".
alt-text: Screenshot di un post social media di radio_radicale con due ritratti (Lanfranco Palazzo e Pietro Senaldi) e una citazione: “La Cassazione ha stabilito che non ci fu nessun legame tra Berlusconi, Dell'Utri e Cosa Nostra. Il verdetto arriva troppo tardi per Berlusconi che non ha avuto la soddisfazione di leggerlo e non potrà cancellare il linciaggio mediatico e politico subito negli anni. I berlusconiani saranno ancora più motivati di votare ‘Sì’ al referendum sulla giustizia. Questo non deve diventare uno scontro politico. È una riforma tecnica che riguarda l'efficienza e la credibilità della giustizia.”
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L'immagine è un post con una fotografia di un uomo, sovrapposta da testo e un logo.
L'uomo, in primo piano, ha capelli scuri e corti, una camicia bianca con una cravatta scura. La fotografia è di un ritratto busto, con un'illuminazione che crea ombre sul lato sinistro del viso. Il testo, in caratteri neri e rossi, è disposto in modo irregolare sull'immagine e riporta la seguente frase: "L'imprenditore milanese, abbandonando qualsiasi proposito (da cui non è parso mai sfornare di farsi proteggere da rimedi istituzionali), è rientrato sotto l'ombrello di PROTEZIONE MAFIA assumendo VITTORIO MANGANO a Arcore e NON SOTTRAENDOSI MAI all'obbligo di versare INGENI SOMME DI DENARO ALLA MAFIA, quale corrispettivo della protezione". In basso, a destra, si trova il logo "WikiMafia - libera enciclopedia sulla mafia" con l'indirizzo web "www.wikimafia.it". Nella parte inferiore sinistra dell'immagine si trova la dicitura "PROCESSO DELL'UTRI - SENTENZA D'APPELLO, P. 310, CONFERMATA IN CASSAZIONE".
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