«Un cittadino ucraino sospettato di aver coordinato il sabotaggio dei gasdotti #NordStream nel 2022 ha iniziato uno sciopero della fame per chiedere il rispetto dei suoi diritti fondamentali in #carcere (...) È attualmente detenuto in un carcere di massima sicurezza italiano in attesa di un'ulteriore udienza presso la Corte di Cassazione che dovrebbe tenersi entro un mese. L'uomo chiede un'alimentazione adeguata, un ambiente salubre, condizioni di detenzione dignitose e "parità di trattamento con gli altri detenuti per quanto riguarda le visite dei familiari e l'accesso alle informazioni". L'avvocato ha chiesto un intervento urgente da parte dell'amministrazione penitenziaria e del Ministero della Giustizia italiano "per garantire condizioni conformi agli standard costituzionali e internazionali»".
«Un cittadino ucraino sospettato di aver coordinato il sabotaggio dei gasdotti #NordStream nel 2022 ha iniziato uno sciopero della fame per chiedere il rispetto dei suoi diritti fondamentali in #carcere (...) È attualmente detenuto in un carcere di massima sicurezza italiano in attesa di un'ulteriore udienza presso la Corte di Cassazione che dovrebbe tenersi entro un mese. L'uomo chiede un'alimentazione adeguata, un ambiente salubre, condizioni di detenzione dignitose e "parità di trattamento con gli altri detenuti per quanto riguarda le visite dei familiari e l'accesso alle informazioni". L'avvocato ha chiesto un intervento urgente da parte dell'amministrazione penitenziaria e del Ministero della Giustizia italiano "per garantire condizioni conformi agli standard costituzionali e internazionali»".